La strada dei vini Alsaziani

La strada dei vini Alsaziani

Agosto 31, 2019 0

La strada dei vini Alsaziani

Agosto 31, 2019 Viaggi all'estero 0

Quest’anno una vacanza breve. Però possiamo dire sicuramente intensa. Qualcuno, prima della partenza, quando ha conosciuto il titolo del nostro viaggio ha sorriso affermando: due neo sommelier non potevano che percorrere una strada dei vini. Verissimo, ma quanta storia e bellezze si incontrano intorno a queste strade? ovunque sono passati i Romani ed hanno portato le loro viti, hanno seminato insieme bellezza e cose da visitare per noi. Quindi, per fortuna che ci sono le strade dei vini.

Il nostro equipaggio è composto da quattro adulti molto ben affiatati. Sono anni che facciamo vacanza assieme ed abbiamo imparato a far diventare le idee di ognuno di noi grandi occasioni di divertimento

 

3 Agosto 2019 – da Retorbido a Thann

Abbiamo letto dappertutto che la strada dei vini si percorre da Nord a Sud per circa 120 Km. noi abbiamo invece deciso di fare al contrario, partendo dalla porta sud (Thann appunto) per risalire verso il basso Reno fino a Strasburgo e ridiscendere poi attraverso la foresta nera. Partiamo di buon mattino per percorrere i circa 470 Km che ci separano da Retorbido. Dopo aver attraversato la verde Svizzera eccoci in questa piccola cittadina che ci accoglie con un silenzio piacevolissimo. Le signore non hanno alcuna intenzione di preparare la cena e ci apprestiamo ad assaggiare le prime specialità, non lontano dall’area di Sosta, questa sera annaffiate con le bollicine di qui: il Cremant.

da Thann a Colmar

 

Dopo il meritato riposo siamo pronti per una visita alla cittadina, ma soprattutto per la prima passeggiata tra i vigneti che ci ha visto arrampicare su una collina erta e faticosa (non ci siamo spinti molto anche perchè il caldo si faceva sentire). Qui ci siamo imbattuti subito nella cosiddetta coltivazione eroica. Per raggiungere le viti bisogna infatti quasi arrampicarsi. Si parte verso Colmar non senza fermarsi lungo la strada a degustare le prelibatezze di qui. Siamo entrati da piccoli produttori che ci hanno accolto con gentilezza e cortesia. Prima tappa per acquisti a Guebwiller, presso Domaine Sclumberger. Li citiamo, come faremo anche per un solo altro produttore, perchè oltre agli ottimi vini hanno dimostrato un’attenzione particolare al cliente. Tornati a casa, infatti, abbiamo aperto una bottiglia dal tappo difettoso. E’ bastato un messaggio e nel giro di qualche giorno ci hanno fatto avere ben 2 bottiglie  in sostituzione. Ma torniamo alle nostre visite. Qui gli spostamenti sono molto bervi e le cittadine molto piccole ed abbiamo avuto quindi il tempo di visitare bene i villaggi che abbiamo attraversato, ammirando le bellissime case a graticcio e soprattutto apprezzando la cura per il proprio paese, ognuno addobbato di bellissimi e freschissimi fiori. Tappa fondamentale tra Thann e Strasburgo è Colmar denominata anche la piccola Venezia (non abbiamo capito perchè, ma la cosa fa piacere comunque). E’ piacevole passeggiare nel centro storico di questa simpatica cittadina, tra le case a graticcio e le tante enoteche. Era in corso la fiera dei vini alsaziani (che fortuna) e quindi non potevamo non fare numerosi acquisti. 

Pregevole a Colmar la Collegiata di San Martino, meglio nota come cattedrale, un edificio molto ampio in stile gotico. Altro edificio storico degno di nota è la vecchia dogana, all’interno del quale abbiamo trovato un simpatico mercatino di monili fatti a mano. 

Bello trovare anche la Statua della Libertà, alta 12 metri e riprodotta in onore di Auguste Bartholdi, cittadino di Colmar, che la progettò e la realizzò insieme a Gustave Eiffel. 

In ultimo, ma non ultimo, molto piacevole passeggiare attraverso le innumerevoli case a graticcio dai colori vivacissimi costruite a bordo acqua del quartiere petite Venise (da qui l’appellativo alla città?)

A Colmar abbiamo letteralmente assalito una “patisserie” facendo scorta di Macaron e del famoso dolce alsaziano: il Kougelhopf.

Da Colmar a Strasburgo

Ripreso il nostro viaggio verso la capitale europea, continuiamo a fare sosta nei villaggi che incontriamo nei saliscendi di queste colline che diventano sempre più dolci e ammantate dal verde dei vigneti che le rendono come delle dame perfettamente pettinate. Nel nostro lentissimo viaggio verso Strasburgo ci fermiamo in un campeggio dove appena stazionati si aprono le cateratte del cielo che manda giù tanta acqua da allagare in breve la nostra piazzola. Come in tutte le belle vacanze, non manca un pò di suspense. Antonio comincia ad accusare qualche problema di salute ed ha bisogno di un medicinale prescrittogli dal medico, ma che non ha con sè. Decidiamo così di non muovere il camper, con quel tempo, e chiamare invece un taxi per raggiungere la farmacia di turno più vicina (sono le 22,00). Il solerte taxista giunge in fretta e dopo aver già anche trovato la farmacia aperta. Ci porta a Colmar mentre Antonio e Beatrice restano al campeggio. Qui, sorpresa: Il farmacista non ne vuole sapere di darci la medicina perchè non prescritta da un medico francese, che per farlo dovrebbe anche visitare Antonio. Ok, siamo d’accordo e chiamiamo la guardia medica che però ci dice che non viene fino al campeggio ed è invece meglio chiamare un’ambulanza per il trasferimento in ospedale, dove ricoverare la persona e fare tutti gli accertamenti (Abbiamo bisogno solo di un farmaco già prescritto). Sconcertati da questo comportamento chiediamo al buon taxista di riportarci al campeggio, prendere Antonio e accompagnarlo in Ospedale. Così facciamo e ci prepariamo tutti e quattro a vivere la nostra notte in Ospedale. Il Taxista ci consiglia l’ospedale di Selestat, più piccolo ed efficiente. Giunti lì, Gli chiediamo di aspettare qualche minuto, ma egli si offre di tradurre e verificare, prima di andar via, se per caso lo dimettono subito. Dopo circa 15 minuti, Antonio esce con una ricetta in mano. Il medico, sorridendo, gli aveva ritrascritto la prescrizione del collega italiano. Il simpatico taxista ci accompagna ad una farmacia di turno e poi al campeggio. Sinceramente ci sono sembrati più efficienti i trasporti che la sanità, anche se una singola esperienza non deve far generalizzare.

 

E’ nel tratto tra Colmar e Strasburgo che a Dorlisheim, un piccolo villaggio con tante cantine, abbiamo conosciuto Cristophe Lindenlaub, un vignaiolo indipendente dal carattere straordinario. Come straordinari sono i suoi vini biologici che produce nella piccolissima azienda di famiglia. La sua filosofia è il rispetto totale della natura e cura le sue viti così come cura i suoi figli. Cristophe ci ha fatto sentire a casa, offrendoci, oltre alla degustazione, la possibilità di conoscere i vitigni, il metodo di vinificazione e soprattutto il modo di vivere dei contadini d’Alsazia. Insomma, una conoscenza che va oltre gli aspetti tecnici e commerciali e che moltiplica il valore del prodotto che abbiamo acquistato da lui. Simpaticissima la sua anziana mamma che non si è lasciata fotografare perchè “non era a posto”.

Cosa dire di Strasburgo? molto semplicemente, una città davvero a misura d’uomo, dove ci si sente tranquilli a qualunque ora del giorno e della notte. Ci ha colpito la grande freschezza della città, tanti giovani sorridenti ed una cura delle case e della cosa pubblica seconda a nessuno. Addirittura il tram viaggia in un prato verde tenuto costantemente tagliato (forse dal tram stesso) che invoglia a prendere il mezzo pubblico. Da non perdere sicuramente:

La cattedrale di Notre Dame di stile gotico e che rappresenta il più grande monumento della città. Costruita fra il 1176 ed il 1439 ha un’altissima torre che, con la sua guglia, arriva a ben 142 metri; all’interno  l’Orologio astronomico:  monumento d’arte e di meccanica costruito nel corso di diversi secoli. Riproduce gli equinozi .

Il Temple Neuf, la più antica chiesa protestante della città.

La Chiesa di Saint-Paul, chiesa protestante riformata, costruita in stile neogotico negli anni in cui Strasburgo appartenne al Secondo Reich.

e molti altri luoghi di culto cattolici e protestanti

Moltissimi e molto belli anche numerosi edifici civili, per la maggior parte costruiti con la tecnica a graticcio.

Non abbiamo tralasciato una visita alla sede del Parlamento Europeo, facilmente raggiungibile con il tram. L’aiuto di un audioguida molto chiara e concisa  ci ha condotto egregiamente nella casa di noi europei.

Da Strasburgo a Retorbido 

Un pò a tutti è dispiaciuto lasciare l’Alsazia, ma “il dovere ci chiama” e quindi siamo ripartiti alla volta di casa passando da Friburgo, dove abbiamo pernottato dopo una visita alla città e una cena, questa volta “Tedesca”, innaffiata rigorosamente da birra. A Friburgo (in Brisgovia) merita sicuramente una visita la cattedrale che vanta la presenza di ben 19 campane del peso complessivo superiore ai 27.000 Kg, e le sue bellissime vetrate. Curiosa, nel centro, la presenza di piccoli ruscelletti che vista la pendenza delle strade, riescono a percorrere gran parte del centro storico grazie alla sola gravità. Bisogna fare ovviamente attenzione a non finirci dentro e quindi è opportuno guardare dove si mettono i piedi. Un detto di Friburgo dice che se qualcuno ci finisce dentro con un piede, tornerà in città per sposare un o una friburghese.

Lasciato Friburgo ci spostiamo fino a Basilea attraverso la foresta nera dove abbiamo l’opportunità di fare qualche passeggiata nel verde prima di percorrere in camper gli ultimi 400 Km che ci separano da casa.

 

Nel nostro viaggio Alsaziano abbiamo sostato quasi sempre in aree attrezzate, che abbiamo trovato numerosissime, o presso alcune aziende vitivinicole con la formula Park 4 night.

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