La Grecia del Peloponneso

La Grecia del Peloponneso

Aprile 3, 2019 Viaggi all'estero 0

Finalmente le vacanze sono arrivate e così siamo passati dalla programmazione e organizzazione a tavolino al viaggio vero.

Venerdì 13 luglio si parte da Voghera direzione Ancona.
Sabato 14 visita alla città di Ancona e dopo il check-in alle ore 17.00 si salpa. Sia per il viaggio di andata, con sbarco ad Igomenitsa, che per il viaggio di ritorno, con partenza da Patrasso, abbiamo utilizzato la formula camping on-board, con la compagnia Superfast, a disposizione hai corrente, bagni e docce. Si viaggia bene, unico neo è l’attesa per lo sbarco, perché i camper sono gli ultimi a scendere.
Dopo 15 ore di viaggio, domenica 15 luglio finalmente sbarchiamo in Grecia. Nostra prima tappa è l’isola di Lefkada, collegata alla terra ferma da un ponticello galleggiante. Approfittiamo subito per fare un giro del paese, il centro è attraversato da una larga strada lastricata e tutti i negozi hanno insegne e vetrine con i serramenti di tutti i colori. Ci dirigiamo poi a sud dell’isola e decidiamo per due giorni di totale relax in campeggio, a due passi dal mare su una spiaggia di ciottoli bianchi con un’acqua trasparentissima.
Martedì 17 luglio lasciamo il campeggio alle 7.00, per evitare di incrociare altri mezzi nella stretta viuzza che ci porta, uscendo dal campeggio, sulla strada principale per dirigerci verso il Peloponneso, meta vera e propria del nostro viaggio. In origine il programma prevedeva di visitare questa magnifica terra procedendo in senso orario, ma durante le 15 ore di traghetto abbiamo avuto occasione di confrontarci con altri camperisti ed alla luce delle nuove informazioni abbiamo invertito il giro, perché il mare più bello lo si trova dopo Kalamata proseguendo verso Corinto. Montagne e tornanti finchè raggiungiamo il modernissimo ponte che collega Antirio a Rio ed entriamo nel Peloponneso. Raggiungiamo nel pomeriggio Killini, nell’aria si sente odore di zolfo, poiché questa è una zona termale. Raggiungiamo la spiaggia dove ci aspetta una distesa di sabbia e pochissima gente, tanto che decidiamo di fermarci a dormire e ceniamo in una taverna sulla spiaggia dove a fine cena ci viene offerto come digestivo l’Ouzo e caffè greco, quest’ultimo decisamente diverso dal nostro non solo per il prezzo.
Mercoledì 18 luglio partiamo di buon ora, approfittando del fatto che le bimbe continuano a dormire in viaggio, ed arriviamo ad Olimpia. Visitiamo gli scavi ed il nuovo museo collocato all’interno di un parco freschissimo di fonte al sito archeologico. Si riparte e per il pranzo, oramai in sintonia con la terra che ci ospita, ci fermiamo alle 14.00 a Kalo Nero. Bagno, pranzo e ozio sulla spiaggia dove i volontari segnano, recintandoli, i punti dove le tartarughe di mare depositano le uova così ché quando nasceranno le piccole tartarughe le aiuteranno a raggiungere il mare. Ripartiamo e nel tardo pomeriggio raggiungiamo Pilos. Bella cittadina, costruita ad anfiteatro su di una collina all’estremità meridionale del Golfo di Navarrino, la piazza centrale è piena di platani secolari. Dormiamo al porto in compagnia di altri camper, francesi ed olandesi, ma nella nottata, ed è stata l’unica volta, siamo stati un po’ disturbati…
Giovedì 19 luglio alle 8.00 di mattina siamo già a Methoni, la tradizione narra che la cittadina è così chiamata per gli asini (onoi) che trasportavano il vino che con il suo odore li rendeva ubriachi (methoun-onoi, cioè si ubriacano gli asini). Visitiamo il borgo e la fortezza dove sulle mura troviamo, scolpiti, il leone simbolo di Venezia, testimonianza della forte presenza dei veneziani. Lasciamo Methoni e ci dirigiamo a Koroni, però il divieto di transito camper in questa piccola cittadina ci fa rinunciare ed arriviamo a Petalidi. Entriamo in campeggio e ci guadagnamo la spiaggia. Fa veramente caldo e le cicale non ci danno tregua sino al tramonto….
Alle sei di mattina ricominciano come se avessimo pigiato un interruttore…siamo a venerdi 20 luglio decidiamo di lasciare il campeggio anche perché il mare non ci entusiasma direzione Kalamata. Ci fermiamo 2 km dopo Kalamata e ci stupisce che vicino ad una città cosi grande ci possa essere un mare tanto bello. Qui incontriamo Lucia e Maurizio, loro arrivano via terra da Instanbul, nasce subito una bellissima intesa decidiamo così che il giorno dopo avremmo visitato insieme Mistras.
Sabato 21 partiamo presto per Mistras, la strada è veramente emozionante con un paio di gallerie naturali formate nella roccia che ci fanno trattenere il fiato. Arrivati a Mistras entriamo nella parte superiore e camminiamo in queste stradine strette, facendo un salto nel tempo tornando alla Grecia Bizantina. Ammiriamo stralci di affreschi stupendi, pavimenti a mosaico, resti di un epoca lontanissima. L’unico consiglio è di effettuare la visita in ore fresche e se si hanno due camper lasciarne uno all’ingresso superiore ed uno a quello inferiore per evitare di dover rifare a ritroso tutta la visita della città. Pranziamo al ristorante di un campeggio a Mistras dove le bimbe fanno anche un bagno in piscina e ripartiamo nel pomeriggio per Githio, la strada è molto bella e scorrevole ed in un attimo raggiungiamo il mare. Parcheggiamo i due camper in spiaggia e ci godiamo il sole ed il mare.
Domenica 22 decidiamo di raggiungere Areopolis ed attraversiamo per 25 km il Mani, terra arida, rocciosa con muri di pietra e pendii spogli che ci accompagnano sino ad una baia azzurrissima dalla quale si accede alla famose Grotte di Diros. In serata ritorniamo a Githio ma prima di raggiungere i nostri compagni di viaggio decidiamo di cenare in una tipica taverna con i polipi stesi ad essiccare. In effetti questa e la particolarità di questa città, fanno essiccare i polipi e poi più teneri vengono cotti alla brace.
Lunedì 23 partiamo per imbarcarci per l’isoletta di Elafonissis dove sostiamo nell’unico campeggio. Mare stupendo,vale veramente una visita, però per noi è stato il punto più caldo, 47 gradi in veranda senza vento!
Giovedì 26 partiamo per Monemvassia e visitiamo il borgo medioevale. Bellissimo. Cittadina fortezza bizantino veneziana aggrappata ad un promontorio roccioso affacciato sul Mare Mirtoo. Monemvassia vuol dire “un’entrata” questo perchè è unita alla terra ferma da una lunga striscia di terra che costituisce, appunto, l’unico accesso alla rocca. Qui il tempo sembra essersi fermato al Medioevo. Castelli, mura, antichi palazzi, piccole case, stradine strette lastricate di pietra, chiese con facciate dirupate, scalinate distrutte. Ogni piccolo dettaglio riporta alla memoria gli anni bizantini e veneziani. Archi, stemmi, troni imperiali in marmo, icone bizantine danno l’impressione di una città immaginaria ferma al tempo che fu. Lasciamo i nostri nuovi amici e ci dirigiamo a Naflio con l’accordo di rincontraci il giorno successivo a Tolo. Come sempre montagne, tornati, salite e poi alla fine il mare. Cosi nel primo parcheggio accostiamo facciamo un bellissimo e lunghissimo bagno e pranziamo per un totale di € 27 in una taverna sulla spiaggia. Nel tardo pomeriggio arriviamo a Naflio, ma ci dirigiamo a Tolo con l’intenzione di aspettare Maurizio e Lucia. Ma tanta è stata la delusione che ceniamo in camper e torniamo a Naflio, parcheggiamo al porto e poi ci dedichiamo alla visita della città. Prima con il trenino che affascina le nostre bimbe e poi a piedi. La nostra guida dice che è una delle più belle città della Grecia e finita la visita dobbiamo darle ragione. Capoluogo dell’Argolide il suo centro storico offre ai nostri occhi case neoclassiche, pittoresche stradine, balconi in legno colmi di fiori, fontane turche, piazza Sintagma o della Costituzione nel centro della città con affascinanti moschee e caffè con tavolini all’aperto è come un luogo di sogno; sovrastata da una fortezza Veneziana raggiungibile risalendo ben 857 gradini e protetta dall’isoletta fortificata di Bourtzi al centro del golfo.
Venerdì 27 luglio ci spostiamo ad Iria ed in spiaggia aspettiamo che ci raggiungano i nostri amici. 
Sabato 28 luglio raggiungiamo Epidauro per visitare l’ultimo dito del Peloponneso. Il più suggestivo. Scorci di mare incontaminato, azzurrissimo, in alcuni punti il mare arriva alla strada mentre in altri la costa si alza ed ospita numerosi allevamenti di pesci, se non altro ora sappiamo in che mare seppur allevati, crescono i pesci che acquistiamo al supermercato. Al tramonto entriamo in un minuscolo campeggio a 5 minuti a piedi dal teatro.
Domenica 29 luglio visita del teatro il più famoso e meglio conservato fra i teatri antichi in Grecia. Può accogliere sino a 10.000 spettatori e gli attori non hanno bisogno di urlare perché l’acustica è tale che anche un bisbiglio può essere facilmente udito dall’ultima fila.
Lunedì 30 attraversiamo il canale di Corinto che merita una sosta in attesa del passaggio di qualche barca. Visitiamo Lutraki sede degli stabilimenti dove si imbottiglia l’acqua minerale venduta in gran parte della Grecia e ci dirigiamo agli scavi di Ireon. Qui il cratere di un vulcano sprofondato ha creato il lago Vouliagmeni, collegato al mare con uno stretto canale e decidiamo di fermarci per due giorni.
Qui salutiamo i nostri amici che decidono di proseguire per Atene, mentre noi decidiamo di passare gli ultimi giorni di vacanza sul golfo di Corinto, optiamo per un campeggio in prossimità di Diakofto e terminiamo la vacanza in totale relax, quasi forzato oramai abituati a muoverci quasi ogni giorno.
Lunedì 6 agosto imbarco da Patrasso ed arrivo in perfetto orario dopo 20 ore ad Ancona.
E’ stata la nostra prima esperienza di vacanze in Grecia, non abbiamo trovato nessuna difficoltà un unico consiglio munitevi di una cassetta aggiuntiva per il wc poiché non esistono aree di scarico se non nei campeggi.

Alla prossima vacanza…..

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